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La regina di Saba, la mitica sovrana che mise alla prova la saggezza di Salomone

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«La regina di Saba, avendo udito parlare della fama di Salomone, venne per metterlo alla prova con enigmi. […] Presentatasi a Salomone, gli manifestò tutto quello che aveva nel cuore, ma Salomone dilucidò tutti i suoi quesiti né ci fu cosa oscura che il re non sapesse spiegarle. […] Poi essa diede al re centoventi talenti d’oro, grande quantità di aromi e pietre preziose. […] Quindi se ne andò nel suo paese insieme ai suoi servi». (1 Re 10, 1-3, 10, 13).

È come una meteora la comparsa della leggendaria regina di Saba all’interno della Bibbia: il suo arrivo improvviso è narrato nel primo libro dei Re e le secondo libro delle Cronache (Antico Testamento), a proposito del regno di Salomone (960-920 c.a.), figlio di David. Essa era giunta a Gerusalemme per mettere alla prova la proverbiale sapienza e saggezza del re d’Israele, donatagli dal Signore in seguito a un sogno avuto sull’altura di Gabaon («Ecco, io ti dono un cuore saggio e perspicace come non ci fu prima né uguale sorgerà dopo di te». 1 Re 4, 13). L’episodio della visita della regina di Saba a Gerusalemme ha forse il tono di una novella, ma lo sfondo commerciale è senz’altro verosimile.

Ma chi sono esattamente le due figure che si stagliano nel passo biblico? Dell’uno, il re Salomone, siamo ben informati e le cronache antico testamentarie ne danno un resoconto dettagliato, anche se in parte anacronistico. Sotto il suo regno cessano le guerre sia esterne che intestine, i rapporti politici con i suoi vicini Fenici ed Egizi si assestano sul piano diplomatico (il re sposa addirittura la figlia di del faraone Psusennes II, ultimo della XXI dinastia) e fervono i commerci con spedizioni che percorrono tutto il Mar Rosso. La grande incognita è la regina dei Sabei: storici, archeologi, biblisti e orientalisti si sono di continuo cimentati alla ricerca di una traccia anche pur minima dell’esistenza di questa mitica sovrana esotica dalla spropositata ricchezza. Riferisce di lei un breve passo del Corano: «Ho scoperto che regna su di loro [i Sabei] una donna colma di tutto e che possiede un trono magnifico». (27a sura, v. 23).

Tante le domande; ben poche le risposte. Ma cerchiamo di trovare il bandolo della matassa.

Donna tanto affascinante quanto enigmatica, in nessun’altra parte del mondo la sua storia è tanto sentita come in Etiopia e nello Yemen, punto di contatto più stretto fra l’Africa e la penisola arabica (dopo il Golfo di Aqaba) e un tempo zona abitata dal popolo dei Sabei. Già gli antichi si erano interessati alla civiltà dei Sabei: si meravigliarono infatti della loro ricchezza dei loro potenti dèi e dei loro templi sfarzosi. La capitale della loro complessa struttura statale era Ma’rib, che si trova a 200 km a est di Sanaa, l’attuale capitale dello Yemen. Dagli angoli più remoti del regno compratori e commercianti giungevano nei suoi antichi mercati, fondamento economico della ricchezza di questo popolo: la merce proveniente dall’Arabia meridionale era notevolmente richiesta; e soprattutto di un prodotto le antiche civiltà non seppero fare a meno: ancora oggi l’incenso viene venduto in notevoli quantità e varietà nei bazar yemeniti. Per millecinquecento anni, dal 1300 a.C. fino a circa il 300 d.C., carovane di cammelli andavano verso la città. Ogni animale veniva caricato con 150 kg di incenso, spezie, seta, oro e pietre preziose, tutti doni che la mitica sovrana elargì in segno di riconoscenza al saggio Salomone.

È probabile che proprio sulle vie carovaniere tra Israele e l’Arabia meridionale sia nata nel corso dei secoli la storia dell’incontro fra le due teste coronate, per esaltare i pacifici rapporti commerciali fra i due popoli, israeliano e sabeo.

Eppure ad oggi nessuno è in grado di sostenere con certezza che la regina di Saba sia realmente esistita. La sua figura è come un miraggio che aleggia sui deserti infuocati dei luoghi che per secoli ne hanno alimentato la leggenda.


Paolo Di Carlo


Riferimenti bibliografici:

- La Bibbia, San Paolo, 2001

- Il Corano, UTET, 2014

- Mario Liverani, Editori Laterza, 2020

- Jean e André Sellier, Atlante dei popoli d’Oriente, Il Ponte. 2017

- Focus Storia, No 118, agosto 2016

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